Questa regione italiana è nota da tempo immemorabile per la qualità delle uve e dei vini locali, tanto che nell’antica Grecia venivano assegnati come premi ai vincitori delle Olimpiadi. Questa è la regione che per prima fu chiamata Enotria, ovvero “Terra del Vino“, il nome che alla fine definì l’Italia per gli antichi Greci. Stiamo parlando della Calabria, la zona le cui tradizioni vitivinicole e vinicole sono intrecciate con la storia della regione stessa, che è così da migliaia di anni.

Fino ad oggi, la viticoltura ha rappresentato una parte importante dell’economia locale. Infatti, la Calabria è da tempo un importante contributore del settore vinicolo italiano. Negli ultimi decenni, tuttavia, l’industria vinicola regionale ha dovuto affrontare tempi difficili, raggiungendo quasi lo stato di crisi, ci sono poche tenute regionali affermate che stanno guadagnando consensi e quote di mercato, come Savuto e Lametino, così come i famosi vini della zona di Cirò. All’altro estremo, c’è l’intera industria vinicola locale, che sta attraversando tempi difficili.

La Calabria ha vocato in passato la produzione agricola alle olive ed ai loro prodotti derivati, così non ha vaste distese di vigneti, né grandi tenute o cantine tentacolari; tutte le aziende vitivinicole sono di piccole o medie dimensioni. Anche le Cantine Sociali, ovvero le cantine di proprietà di gruppi di piccoli viticoltori, sono piccole realtà imprenditoriali.

L’80% della produzione è costituito da vini rossi e il 20% da bianchi. Sono 12 i vini DOC regionali e 13 i vini IGT.

I vini locali esprimono fortemente il clima locale unico, caratterizzato da un’esposizione solare costante e da livelli di calore e umidità equilibrati durante il periodo di maturazione. L’industria vinicola regionale è ancora oggi fortemente legata alle tradizioni locali, che nella pratica segnano zone ben definite.

I vigneti di Gaglioppo, le cui uve sono la base del campione locale, il vino Cirò, si trovano lungo la costa meridionale e nell’entroterra collinare, fino alle creste più basse della Sila e nella zona tra Cirò e l’Isola di Capo Rizzuto. Spostandosi verso sud-ovest, da Bianco alle ripide montagne dell’Aspromonte, è ampiamente coltivato il vitigno Greco. Infine, il tradizionale vitigno Nerello Mascalese cresce soprattutto attorno a Lamezia, i cui vini hanno personalità distinte e tipiche.

Vitigno DOC DOCG
Greco Bianco
  • Bivongi
  • Cirò
  • Donnici
  • Greco di Bianco
  • Lamezia
  • Melissa
  • San Vito di Luzzi
  • Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto
  • Scavigna
  • Verbicaro
Montonico
  • Bivongi
  • Donnici
  • Pollino,
Gaglioppo
  • Bivongi
  • Cirò
  • Donnici
  • Lamezia
  • Melissa
  • Pollino
  • San Vito di Luzzi
  • Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto
  • Savuto
  • Scavigna
  • Verbicaro
Pecorello Bianco
  • Donnici
Guarnaccia
  • Pollino
  • Verbicaro
Greco Nero
  • Bivongi
  • Donnici
  • Lamezia
  • Melissa
  • Pollino
  • San Vito di Luzzi
  • Verbicaro

 

IGT
Vino Vitigni
Arghillà
  • Castiglione
  • Gaglioppo
  • Greco Nero
  • Prunesta
Calabria
  • Castiglione
  • Gaglioppo
  • Greco Bianco
  • Greco Nero
  • Guarnaccia
  • Pecorello
  • Prunesta
Condoleo
  • Uno o più vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Cosenza. Possono essere aggiunti i vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Cosenza fino al 15% del totale.
Costa Viola
  • Gaglioppo
  • Greco Bianco
  • Greco Nero
  • Prunesta
Esaro
  • Gaglioppo
  • Greco Bianco
  • Greco Nero
  • Guarnaccia
  • Montonico
  • Pecorello
Lipuda
  • I vini senza altre specifiche in etichetta possono essere prodotti con una o più uve rosse raccomandate e/o autorizzate coltivate nella provincia di Cosenza. I vini che menzionano l’uva in etichetta devono includere un minimo dell’85% di detta uva e fino al 15% di uve raccomandate e/o autorizzate dello stesso colore coltivate nella provincia di Cosenza.
Locride
  • Montonico Passito
Palizzi
  • Uno o più vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Reggio Calabria. Possono essere aggiunti i vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Reggio Calabria fino al 15% del totale.
Pellaro
  • Uno o più vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Reggio Calabria. Possono essere aggiunti i vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Reggio Calabria fino al 15% del totale.
Scilla
  • Uno o più vitigni a bacca rossa raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Reggio Calabria. Possono essere aggiunti i vitigni a bacca bianca raccomandati e/o autorizzati coltivati ​​nella provincia di Reggio Calabria fino al 15% del totale.
Val Di Neto
  • Gaglioppo
  • Greco Bianco
  • Greco Nero
  • Pecorello
  • Prunesta
Valdamato
  • Gaglioppo
  • Greco Bianco
  • Greco Nero
  • Marsigliana Nera
  • Prunesta
Valle del Crati
  • Gaglioppo
  • Greco Bianco
  • Greco Nero
  • Guarnaccia
  • Pecorello

Bianchi

Greco Bianco

Questo vitigno fu introdotto in Calabria nel VII secolo a.C. dai Greci e attualmente viene miscelato nella maggior parte dei vini bianchi secchi locali, così come in alcuni vini rossi e rosati. Il DOC Greco Bianco è prodotto esclusivamente nell’intera zona Bianco e in parte a Casignana, in provincia di Reggio Calabria.

Il colore del vino è giallo dorato, il profumo è caratteristico ed etereo, il sapore è caldo e armonico con un retrogusto caratteristico. La gradazione alcolica minima è del 17% e deve essere invecchiato almeno un anno prima della commercializzazione.

Guarnaccia

Probabilmente portato dalla Sicilia, questo vitigno ha trovato un ambiente favorevole in Calabria.

Le uve, il cui colore varia dal verdolino al giallo ambrato, producono un vino di bassa acidità e leggermente tannico. Per le sue caratteristiche, viene spesso utilizzato in blend. Le uve fanno parte anche dei blend Pollino e Verbicaro DOC.

Pecorello Bianco

Spesso confuso con il Pecorino, questo vitigno si trova nella zona vinicola del Savuto. Come vitigno, produce vini ben strutturati.

Rossi

Gaglioppo

Conosciuto con altri nomi nelle Marche, in Abruzzo e in Umbria, nonché nella provincia di Messina in Sicilia, questo vitigno fu probabilmente importato dai Greci in epoca antica. È diffuso soprattutto nelle province calabresi di Cosenza e Catanzaro.

L’uva rientra negli uvaggi dei vini DOC Cirò Rosso e Melissa.

Greco Nero

Noto localmente come Grecu Niuru (in dialetto locale) e come Maglioccone a Bivongi, questo vitigno rosso fa parte della famiglia diffusa dei ‘Greci‘, vitigni la cui origine e diffusione sono piuttosto incerte, ma che furono probabilmente importati dai coloni greci che fondarono la Magna Grecia. Condivide il nome con una varietà di vitigni con cui ha poco in comune, come il Greco Nero di Avellino, delle Marche, di Teramo, Terni, Velletri e della Toscana. In Calabria cresce soprattutto nelle province di Catanzaro e Crotone. In passato si è erroneamente ritenuto che fosse lo stesso vitigno Marcigliana, o Marsigliana, coltivato nella provincia di Catanzaro. È stato anche confuso con l’Aleatico e il Verdicchio Nero.

Prunesta

Diffusa nella zona vinicola del Tirreno meridionale della Calabria, si ritiene che l’uva abbia preso il nome da una parola latina che suggeriva un’uva con la forma di una mammella di mucca.

L’uva è utilizzata principalmente in miscele con altre varietà locali. Imbottigliata come varietà, produce un vino rosso rubino con bassa intensità e tannini medi.

 

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