Se andate all’estero trovate frequentemente nei menù gli spaghetti alla bolognese e le linguine Alfredo, i due piatti sono talmente diffusi che tutti pensano si tratti di due imprescindibili ricette tradizionali italiane, ma sarà davvero così?
GLI SPAGHETTI BOLOGNESE
Iniziamo dagli spaghetti che sono un tipo di pasta non certo tradizionale di Bologna, dove la fanno da padrone i tortellini e le lasagne di pasta fresca all’uovo, mentre la pasta secca lunga è tipica del sud Italia, in special modo di Napoli, ed anche se il ragù per il condimento è davvero bolognese, come si saranno incontrate due specialità territorialmente così lontane tra loro?
Curiosamente a Torino, dove era nata e poi realizzata l’idea dell’unificazione italiana, quindi quale luogo migliore per un piacco destinato a diventare presto uno dei simboli dell’interezza dell’italianità all’estero?
Infatti, proprio questo sembra essere stato il proposito, a Bologna gli spaghetti alla bolognese non sono mai esistiti, col ragù si condiscono le tagliatelle, ma sul quotidiano La Stampa, il 22 aprile 1898, l’Hôtel Ville et Bologne pubblicizza per prima al mondo un proprio menù che dopo un antipasto prevede gli «Spaghetti di Napoli alla bolognese».
Dopo la geografia politica anche la gastronomia unifica l’Italia.
La triangolazione Torino-Napoli-Bologna ci fa intuire la finalità dell’operazione: creare un emblema della cucina italiana, quando l’Italia è appena agli esordi come Stato unitario.
Anche se l’unità d’Italia come la conosciamo ai giorni nostri si perfezionava solo alla fine della 1° guerra mondiale, l’Italia unita era già stata proclamata nel 1861 e poi proseguita con attraverso la 1° guerra d’indipendenza tra il 1848 e 1949), la 2° guerra d’indipendenza tra il 1859 ed il 1861 ed infine con la spedizione dei mille nel 1860, quindi l’operazione commerciale dell’Hôtel Ville et Bologne capitava proprio in un momento cruciale per il nostro stato coniugando il patriottismo politico con il buon palato.
Il resto è andato avanti da sé, come una valanga che si ingrossa rotolando a valle, ed anche se l’Italia è da sempre e sempre rimarrà il Paese delle cento città e delle mille cucine, dell’eccellenza diffusa e della varietà condivisa, il connubio naturale degli spaghetti con il ragù è diventato in un tempo relativamente breve uno dei simboli gastronomici italiani accanto alla pizza e… alle linguine Alfredo.
Curiosità: gli spaghetti alla bolognese appaiono per la seconda volta sempre a Torino nel dicembre 1910 al Ristorante della Zecca come piatto ormai di moda per l’élite piemontese, mentre compare anche in ambito popolare solo negli anni venti, a Nord per passare gradualmente al sud, mentre, portato all’estero dagli emigranti italiani che portano con la tradizione degli spaghetti unita al desiderio di carne con cui arricchire la pasta, i nostri spaghetti compaiono per la prima volta negli Stati Uniti nel 1925 quando la rubrica di cucina del Los Angeles Times ne celebra la bontà. Negli anni trenta e quaranta l’operazione di espatrio si conclude in modo naturale raggiungendo praticamente ogni parte del mondo attraverso il turismo.
Non stupitevi, quindi, se, pur sapendo non essere un piatto tradizionale, andando all’estero troverete gli spaghetti bolognese in tutti i menù come simbolo di italianità, in fondo i bambini ne vanno pazzi, perchè non crederci?
LE LINGUINE ALFREDO
Per le linguine Alfredo la questione è molto differente, ma sono ormai così famose negli States da aver ispirato persino un film della Disney, chi non ha visto il film Ratatouille?
Il cartone animato è ambientato a Parigi ed animato da molti personaggi, il topolino Rémy, dotato naturalmente di gusto sopraffino ed abilità culinarie, Auguste Gusteau, che era stato il miglior cuoco di Parigi e del mondo ed il cui nome (Au-guste) e cognome (che si pronuncia gustò) non lascia dubbi, e, tra molti altri personaggi a complicare giustamente la bella favola per bambini, il figlio illegittimo dello chef che guarda caso si chiama proprio in modo molto simile ad dei piatti simbolo dell’italianità in USA: Alfredo Linguini.
Ma veniamo al piatto che è ormai parte della tradizione culinaria italo-americana sebbene non sia nato oltreoceano, infatti le linguine Alfredo sono una invenzione del ristoratore Alfredo Di Lello che inventò questa ricetta nel proprio ristorante romano durante gli anni venti chiamandola col proprio nome.
Il piatto è molto semplice e con pochissimi ingredienti, solo linguine, meglio se di pasta fresca, panna da montare e parmigiano che con l’aggiunta di pepe diventa una sorta di variante della pasta cacio e pepe, ma con panna da cucina che tanto piace all’estero.
Infatti furono le star di Hollywood che a Roma frequentavano in massa il ristorante di Alfredo Di Lello che data la semplicità di preparazione esportarono la ricetta facendo conoscere questo piatto in nord America.
Curiosità: anche se le linguine Alfredo sono nate solo con panna e parmigiano, nei ristoranti americani si possono trovare in molte varianti, con pepe, appunto, ma anche con l’aggiunta di solo prosciutto cotto a pezzettini, o piselli stufati, gamberetti, pollo sminuzzato e mille altre aggiunte che legano bene con la panna.
In definitiva due piatti italianissimi conosciuti quasi solo all’estero, italiani a nostra insaputa?
Di certo due belle ricette del cactus, restate con noi.