Per gli amanti dei panorami mozzafiato che non vogliono fare troppa fatica e andare troppo lontano, il faro voltiano sul lago di Como assicura emozioni uniche. Costruito in onore dell’illustre concittadino Alessandro Volta nel 1927, a 100 anni dalla sua morte, come omaggio della città di Como che gli ha dato i natali, fu progettato fin dall’inizio per essere qualcosa di davvero unico, come l’inventore della pila elettrica.
Del progetto si incaricò l’ingegnere Gabriele Giussani che lo volle in località San Maurizio, a Brunate, a circa 900 metri, nel punto più alto della montagna che sovrasta Como e dove era già presente una funicolare turistica fin dal 1894 e che pochi anni prima, nel 1922, era stata trasformata da vapore in elettrica riducendo i costi di trasporto dell’elettricità sulla cima. Quando fu ultimato, lo spettacolare monumento a pianta ottagonale, alto e snello e con una scala a chiocciola di 143 gradini che permette di raggiungere la sommità sotto la lanterna, fu immediatamente meta di pellegrinaggi, un autentico successo: del resto, da nessun altro punto del lago il panorama è così impressionante: dall’alto dei 29 metri della torre a picco sulla superficie del lago sembra persino di volare.
Il faro (nella foto) è un tradizionale faro marittimo che non ha davvero alcuna utilità così in alto, in cima ad un monte sopra un lago, se non celebrare il genio di Volta la cui invenzione fu definita da Albert Einstein la “base fondamentale di tutte le invenzioni“. Per questo il suo fascio luminoso è tricolore: un simbolo di orgoglio nazionale nei confronti di Volta.
Una volta in cima si domina il ramo del lago di Como dove sorge il capoluogo ammirando dall’alto una grande parte del Lario e tutta la vallata sottostante. L’escursione al faro è di quelle da non perdere e, con il tempo sereno, rende la giornata indimenticabile. Il modo migliore di arrivare al Faro è certamente la funicolare, i suoi 490 metri di dislivello, distribuiti su un percorso con una pendenza massima che raggiunge il 55,10% ed una media del 46% di inclinazione, ne fanno un’esperienza da provare per iniziare bene la giornata.
Per permettere ai turisti di godere appieno del panorama attraverso le ampie vetrate, oggi non vi sono più conducenti a guidare il mezzo, completamente automatizzato e sicuro, che percorre la distanza su un binario sdoppiato che permette l’incrocio e la circolazione continua.
Una curiosità: a mezzogiorno, un cannone a salve installato nel 1912 spara un colpo udibile a tutti i comaschi e nei paesi attorno, segnando l’ora esatta: se riuscirete a salire sulla funicolare a quell’ora potrete vederlo sparare dal vivo. Ma funicolare e faro non sono le uniche cose da vedere, l’area intorno al faro era conosciuta ai turisti già molto tempo prima della costruzione della funicolare e la zona era meta di escursioni da oltre duecento anni.
Dall’area di montagna sopra Brunate, soprannominata anche Balcone sulle Alpi, partono numerosi sentieri per escursioni piacevoli ed indimenticabili, attraverso il bosco che, seguendo il facile crinale che costeggia il lago, offre viste e scorci unici dall’alto, sconfinando con gli occhi nella vicina Svizzera. Proprio la vicinanza con la Svizzera ha generato un aneddoto, senza basi provate, di un curiosissimo “caso diplomatico” che sarebbe stato oggetto di disputa tra le avvocature dello stato italiano e quello svizzero a causa di un lamentato “sconfinamento” del fascio luminoso proiettato dal faro nel territorio elvetico. In attesa della definizione di questo contenzioso si dice che il faro fu tenuto spento per un lungo periodo di tempo. Qualunque sia la verità, oggi il fascio luminoso bianco, rosso e verde è pienamente operante ed è visibile a decine di chilometri di distanza.
Info sul sito dell’ufficio turistico della provincia di Como