Non lo fanno da sempre, ma solo dal 1954, quando il Cardinal Giovanni Battista Montini, vescovo di Milano e futuro papa Paolo VI, decise di cavalcare personalmente la Nivola, nuvola in milanese, per recuperare il Sacro Chiodo appartenuto, secondo la tradizione, alla croce di Cristo e conservato a 42 metri d’altezza che si trova incastonata nella cupola sopra l’altare principale.
Fino ad allora a rischiare la vita salendo sulla traballante navicella dipinta come una nuvola del cielo ed innalzata con un sistema di corde e carrucole erano stati solo qualche temerario ecclesiasta, ma le migliorate condizioni di sicurezza e l’elettrificazione del sistema di trazione spinsero il prelato a compiere di persona l’impresa rendendo la cerimonia ancora più solenne.
Il chiodo è una delle più importanti reliquie della cristianità, essendo ritenuto secondo la tradizione uno dei due superstiti dalla Croce del Salvatore e fatti inizialmente installare nel morso del cavallo di Costantino I, per questa ragione, oltre che per la maggiore sicurezza dell’impianto, il vescovo di Milano “vola” personalmente a bordo della Nivola per recuperarlo.
La reliquia si trova in quella posizione sin da quando fu installato nel Duomo, in epoca antecedente il 1389, e fu fatto recuperare per la prima volta nel 1576 per volere di Carlo Borromeo, allora Vescovo di Milano, per esporlo e dare conforto ai milanesi colpiti dalla peste che funestava la città, la stessa pestilenza narrata da Alessandro Manzoni nei Promessi Sposi.
Da allora, con una sola interruzione nel periodo tra il 1968 e il 1986, il chiodo viene recuperato e portato in processione per Milano il 3 maggio, in occasione della festa dell’Invenzione della Santa Croce e dopo la riforma liturgica del Concilio Vaticano II, che soppresse la festa, il rito si tiene il sabato che precede il 14 settembre, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, restando esposto alla venerazione dei fedeli per 40 ore.
Entrando nel Duomo di Milano è facile individuarlo, alzando gli occhi sopra l’altare maggiore si scorge una vivida una luce rossa sempre accesa che ne segnala la posizione ai fedeli, la Nivola, invece, che è ancora quella originale con il telaio in ferro più volte restaurata e rinforzata, staziona normalmente appesa al soffitto della navata laterale destra della chiesa avvolta in un ampio tessuto che la protegge dalla polvere.
Se vi trovate a Milano il sabato che precede il 14 settembre e volete vedere un vescovo volare, adesso sapete come fare.