A dire il vero possiede solo un orecchio ed è chiamata in dialetto milanese la “Ca’ de l’Oreggia”, per via del singolare citofono, il primo a milano ed uno dei primi della storia riconosciuti come tali.
Si tratta della riproduzione fedele di un vero e proprio orecchio umano che si trova a fianco del portone di via Serbelloni 10, in zona Palestro, ed è, appunto, un citofono alto ben 70 cm realizzato nel 1930 dallo scultore milanese Adolfo Wildt dietro la richiesta di costruzione di un citofono particolare a servizio dell’edificio in stile liberty.
Lo scultore ebbe l’idea di rendere palese la funzione del mezzo di comunicazione dandogli una forma più che adatta, un orecchio umano.
Detto fatto, la curiosa scultura fu posizionata per “ascoltare” chi bussava alla porta e da allora serve allo scopo.
Questo singolare citofono senza fili e senza elettronica è realizzato in bronzo e riproduce forma e funzione dell’orecchio umano fin nei minimi dettagli, con il padiglione, il condotto uditivo esterno e persino le ciocche di capelli.
Il palazzo era asservito a più famiglie, ma il citofono è uno solo perchè serviva ai visitatori per comunicare con il custode nella portineria del palazzo che a propria volta smistava le richieste ed annunciava la visita agli abitanti.
Seppur poco conosciuto intorno a questa strana installazione nel tempo sono circolate voci sempre più insistenti che la sua funzione non sia solo quella di comunicare con l’esterno, ma di possedere una qualche virtù magica e misteriosa per la quale chiunque gli si avvicini per sussurrarvi i propri sogni o desideri possa un giorno vederli realizzati.
Poichè, come per le stelle cadenti, i sogni non si avverano se sono svelati ad altri, non possiamo sapere se tutto ciò funzioni, nel dubbio ci crediamo…